« Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me,
così come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e do la mia vita per le pecore.»
In contrapposizione al “mercenario” (Cfr.10,12-13), al quale non importa nulla delle pecore... il buon pastore stabilisce con loro un rapporto profondo, di reciproca conoscenza.
La frase di Gesù conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me può essere compresa tenendo conto che, in senso biblico, il verbo “conoscere” ha il significato di un'esperienza di intima comunione... e non invece quello di una conoscenza intellettuale-razionale.
In effetti… il buon pastore si contraddistingue per la relazione di amorevole unione che Lui instaura con il Suo gregge e, sul piano simbolico, essa allude alla comunicazione d'amore che Gesù fa ai suoi discepoli, rendendoli capaci di essere partecipi della sua stessa condizione divina (Gv 1,12)... nonché, per conseguenza, di avere con Lui una relazione simile a quella che Lui ha con il Padre: così come il Padre conosce me e io conosco il Padre.
E' in virtù di questa divina e reciproca conoscenza con il Padre, che Gesù... inviato dal Padre per amore del mondo (Gv 3,16)... dà la Sua vita, volontariamente e liberamente, per le pecore.
Segue: Gv 10,16