« Gesù rispose: "Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui".»
Essendo vincolato alla legge del tempo che il Padre ha fissato per Lui, Gesù deve agire di giorno (cfr. Gv 9,4)… cioè nella parentesi temporale all’interno della quale nessun ostacolo lo farà “inciampare”, perché lo stesso Padre non permetterà che alcunché Gli accada prima dell’ “ora”* stabilita (cfr. Gv 7,30; Gv 8,20).
In questa prospettiva, la notte allude simbolicamente alla passione e morte di Gesù, che costituisce la “scadenza” entro la quale Lui è chiamato a svolgere la sua azione terrena.
L’espressione luce di questo mondo va qui compresa proprio come la luce fisica, che si irradia dal sole per illuminare il giorno... ed è significativo osservare come a quell’epoca si pensasse che questa luce solare entrava in una persona attraverso gli occhi, riempiendo il suo corpo di luce... tant'è vero che, riguardo per esempio ad un uomo che era cieco, si usava dire di lui che era interamente nelle tenebre (cfr. Mt 6,22-23).
Ecco dunque chiarirsi il significato della frase “se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui” :
Ovviamente questa frase non è riferita a Gesù, perché sarebbe assurdo applicare a Lui l’idea di “camminare nella notte”, in assenza di luce interiore.
Se ne può pertanto dedurre che questa specifica frase esprime un concetto che riguarda i discepoli… per i quali la metafora si completa in questo senso:
Seguendo il Maestro che cammina di giorno, anche loro sono protetti... e così non corrono il rischio che invece correrebbe qualsiasi altro uomo il quale, se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui.
Implicitamente, Gesù sta dicendo ai suoi discepoli che se si rifiutassero di camminare con Lui, si troverebbero nelle tenebre, ed inciamperebbero… incorrendo in una “caduta” che per loro significherebbe la perdita della salvezza (cfr. Gv 12,35-36).
Segue: Gv 11,11
*Vedi nel Glossario la voce "Ora"
P.S. - Nel Giudaismo la suddivisione del giorno in dodici ore veniva applicata all'arco temporale di luce diurna, misurato dall’alba al tramonto.
Poiché questo arco era variabile in relazione all’alternarsi delle stagioni, anche la durata temporale di ognuna delle 12 ore del giorno non era fissa (come nel caso dei “nostri” 60 minuti)… bensì variabile stagionalmente.