«Il giorno seguente, la grande folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme,
prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele!»
La scena qui descritta ha luogo il giorno seguente all'unzione di Betània, quando all'interno della grande folla dei pellegrini che si erano recati a Gerusalemme per la solennità della Pasqua, si sparge la notizia dell'imminente venuta di Gesù.
Questa folla prende dei rami di palme... che a quel tempo simboleggiavano un sovrano vittorioso (cfr.1 Mach.13,51; 2 Mach.14,4) e/o una vittoria (2 Mach.10,7; Apoc. 7,9)… ed inizia a gridare le parole di uno dei salmi [cfr. Sal 118 (117), 25s.] che costituivano l’Hallel (Sal 113-118) e che venivano solitamente celebrati durante la Pasqua e la Festa dei Tabernacoli quali liturgie di ringraziamento a Dio.
“Osanna!” era un grido di saluto e di omaggio che in questo caso... unendosi alle successive parole “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”... assume una connotazione messianica, ribadita dalla formula conclusiva: il re d’Israele!
Segue: Gv 12,14-15