Gv 6,53-58 (Nota esegetica)

Commentando questo brano (Gv 6,53-58), l'esegeta gesuita X.L.Dufour scrive: “Un lettore ingenuo potrebbe immaginarsi, soprattutto leggendo i vv.53-58, che Gesù di Nazaret abbia annunciato a degli increduli l'istituzione dell'eucaristia, pronunciando queste parole alla lettera”... e poi rileva che “Numerosi critici, seguendo J.Jeremias, hanno accolto l'ipotesi di una omelia cristiana eucaristica che sarebbe stata aggiunta a un testo che parlava unicamente della fede in Gesù”. (…) “Coloro quindi che mettono questo passo tra parentesi, considerandolo come tardivo, ricompongono il testo facendo seguire ai vv.26-51 i vv.59-66”. (Lettura dell'Evangelo secondo Giovanni, Xavier Léon Dufour, Editore San Paolo 2007, pagg.430.467-468)
Anche il noto teologo cattolico R.Schnackenburg scrive al riguardo che “non pochi esegeti critici considerano 6,51c-58 come inserto di una redazione, che così avrebbe introdotto nel contesto l'interpretazione sacramentale”.
In questa prospettiva, il brano in questione (Gv 6,53-58) parrebbe dover essere scorporato dal testo del Vangelo... senonché, è invece possibile restare nel “solco” del messaggio originale di Gv leggendo i prossimi versetti in un senso “non-sacramentale"… cioè come  l'annuncio, da parte di Gesù, della sua salvifica auto-immolazione sulla croce... con il suo conseguente invito rivolto al credente di "mangiare" la sua "carne", cioè di credere pienamente in Lui per essere partecipe della sua Vita in comunione con il Padre.
Questa lettura “spirituale”... che contempla la partecipazione al Cristo vivente mediante la fede... non esclude peraltro la lettura “sacramentale”, che rimane possibile pur senza essere indispensabile (vedi lettura di Gv 6,59).
Evidentemente sta alla sensibilità spirituale del singolo lettore recepire i prossimi versetti unicamente nel senso di un invito rivoltogli da Gesù ad unirsi a Lui mediante la fede... oppure anche nel senso di un invito ad unirsi a Lui nell'atto sacramentale dell'Eucarestia.

Segue: Gv 6,53