« Di nuovo disse loro: "Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire".»
Di fronte all'atteggiamento ostile dei Farisei nei suoi confronti, Gesù sa che la sua “ora”* si sta ormai avvicinando e dunque, facendo riferimento al momento successivo alla sua morte terrena, dice loro: Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato.
Questa frase minacciosa... che lascia implicito il “non mi troverete” che era stato espresso nel precedente passo “parallelo” (cfr. Gv 7,33-34)... va intesa in questo senso: senza Gesù, che nel frattempo avrà fatto ritorno al Padre, quanti Lo stanno ascoltando saranno destinati alla morte interiore.
Infatti, in questo Vangelo il “peccato”* è sostanzialmente costituito dall'incredulità nei confronti di Gesù (cfr.Gv 16,9), e dunque dal rifiuto di accogliere la salvezza da Lui offerta agli uomini per conto del Padre misericordioso (cfr.Gv 3,16-18).
E' in questa prospettiva che può essere compresa anche la sua affermazione, con la quale si è aperto questo brano: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).
Il “peccato” è proprio questo “camminare nelle tenebre”... ovvero l'orientarsi verso il “burrone” della morte interiore anziché verso la "vetta" della vita eterna*.
Segue: Gv 8,22
* Vedi nel Glossario le voci:
“Ora”
"Peccato"
“Vita eterna”