« Gesù rispose loro: "Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane ».
Mediante una risposta indiretta, Gesù dice ai farisei che si trovano di fronte a Lui: “se foste ciechi”… ovvero, detto in altri termini, "se vi rendeste conto che non siete in grado di vedere da soli, allora capireste di aver bisogno della Luce divina, e pertanto"... non avreste alcun peccato.
Invece, queste persone sono orgogliosamente illuse di sapere già quel che serve alla loro salvezza, e quindi non sono per nulla disposte ad accogliere la Voce del Verbo divino.
Per questo Gesù aggiunge « ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane »… e questo “rimane” fa capire che Lui si riferisce non soltanto al rifiuto da loro manifestato nei suoi confronti, ma anche alla loro precedente incapacità di cogliere il messaggio divino custodito nelle Sacre Scritture di Israele.
Segue: Il buon pastore (Gv 10,1-21)
P.S. - Ciò che Gesù rimprovera a questi farisei è la loro presuntuosa pretesa di “vedere”, in quanto esperti della Scrittura.
In realtà, essi non capiscono che Gesù è l’Inviato di Dio, e dunque si tratta di “ciechi” che sono tali a seguito della loro colpevole ottusità, e non per una loro condizione previa… o perché Dio li abbia accecati di sua iniziativa.
A differenza di coloro che sono accecati dalle istituzioni religiose, che per Gesù sono degli innocenti da liberare... i capi religiosi hanno invece la colpa di avere traviato il popolo, al quale si propongono come guide.
In realtà proprio loro… che si vantano di essere i maggiori conoscitori del Testo Sacro... sono "guide cieche" (Mt 23,16), come li chiama infatti Gesù nel Vangelo di Matteo.
La loro ulteriore colpa è quella di negare anche l'evidenza dei fatti… e d’altronde, se li accettassero, vedrebbero crollare sia il loro potere sociale... sia le loro fittizie sicurezze interiori… perché ciò che Gesù fa e insegna non concorda con la loro dogmatica religiosa.
In ogni caso… anche il lettore si trova, di fronte al Verbo divino, nella necessità di schierarsi facendo una scelta:
Accogliere la sua Parola, come ha fatto l'ex cieco-nato...
oppure trincerarsi nel proprio presunto “sapere”, come hanno fatto coloro che Gesù adesso chiama ciechi.
In “trasparenza”, è questo il rischio che incombe dunque su qualsiasi cristiano, nel corso dei secoli, nella misura in cui... anziché accogliere la presenza sempre viva e nuova di Cristo nella realtà di tutti i giorni... si rinchiudesse in una arida pratica dei propri schemi religiosi.
Segue: Il buon pastore (Gv 10,1-21)