Gv 1,30

« Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. »

Qui Giovanni Battista si riferisce a Gesù ancora come ad un uomo, ovvero usando un'espressione che, di per sé, potrebbe anche indurre a leggere la frase "era prima di me" in un senso letterale:
Per esempio, si potrebbe pensare che il Battista stesse semplicemente parlando di un uomo che era più anziano di lui... o che magari lui credesse di trovarsi di fronte al ritorno del profeta Elia, che nella tradizione giudaica era atteso per la fine dei tempi.  
D'altronde già in precedenza... nel momento in cui aveva negato di essere il Cristo, Elia o il Profeta (cfr.Gv 1,20.21)…  il Battista aveva argomentato conformemente alle concezioni giudaiche tradizionali, che attendevano il ritorno escatologico di una grande figura del passato (Ml 3,23).
Appaiono pertanto sostenibili le valutazioni di quegli studiosi che non gli attribuiscono la comprensione della divina Realtà preesistente di Gesù, e ritengono che il Battista abbia “ragionato” alla maniera dei suoi contemporanei... vedendo in questo "uomo che è avanti a me" una delle figure della storia di Israele, che si pensava sarebbero comparse in occasione della venuta del Messia.
Peraltro, va qui rilevato anche il punto di vista di altri studiosi, i quali sostengono che il Battista avesse già visto oltre, comprendendo cioè la messianità di Gesù in un senso più elevato rispetto ai suoi contemporanei Giudei... fino magari ad avere l'intuizione del concetto giovanneo di preesistenza del Cristo, inteso quale Verbo coeterno al Padre.
Al di là della contrapposizione tuttora in essere tra queste due letture esegetiche, una cosa appare comunque chiara:
Nella narrazione di questo episodio aooare chiaro l'intento dell'evangelista di far sì che i lettori di questo suo Vangelo leggano le parole pronunciate dal Battista, "era prima di me", riconoscendole come la sua testimonianza della preesistenza del Cristo il quale... in quanto Verbo che “in principio... era presso Dio” (Gv.1,1)era prima non solo di Giovanni, ma anche di ogni altro essere vivente, nonché dello stesso “creato” (cfr. Gv.8,58).

Segue: Gv 1,31

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