Gv 5,11-12

Ma egli rispose loro: "Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi la tua barella e cammina".
Gli domandarono allora: « Chi è l'uomo che ti ha detto:  “Prendi e cammina”? »


Questa risposta del miracolato, che appare dettata dall'intento di sgravarsi dalla responsabilità della trasgressione imputatagli dai suoi interlocutori, ottiene l'effetto di spostare tutta la loro attenzione su Colui che mi ha guarito... perché è stato Lui a dirgli Prendi la tua barella e cammina.
Per i Giudei, questo nuovo scenario è ancora più preoccupante:
Infatti, se la trasgressione fosse stata commessa da quel miracolato di sua iniziativa, loro avrebbero potuto intervenire agevolmente su quel caso isolato.
Invece, ben più grave era il fatto che ci fosse qualcuno che guariva gli infermi e poi li incitava a trasgredire la Legge... e oltretutto in un modo convincente, a fronte dall'autorità derivantegli dai suoi poteri taumaturgici. 
Agli occhi dei Giudei c'era evidentemente il rischio che quel problema si espandesse, andando ad intaccare il sistema religioso da loro istituito.

Segue: Gv 5,13-14

P.S. - Tornando al piano simbolico del testo, nel quale già ci siamo affacciati durante la lettura di Gv 5,3-4, possiamo riprendere in considerazione il versetto “cancellato” da molte edizioni bibliche che, come abbiamo visto, testualmente recita: “Un angelo infatti in certi momenti scendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo a entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto” (Gv 5,4).
In una lettura metaforica è possibile intravvedere nell'azione di questo “angelo” l'intervento dell'Inviato di Dio che “agita” l'acqua... cioè il sistema religiosamente “raffermo” delle tradizionali norme di purità... per permettere la guarigione interiore a colui che, “infermo” nell'animo,  vi si “immerge” immediatamente, venendo risanato dalla “vita nuova” portata da Cristo.