Gv 12,47

« Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.»

Gesù ha appena detto di essere “venuto nel mondo come luce” (Gv 12,46) che libera l'umanità dalle tenebre... e adesso Lui precisa che, affinché questa liberazione possa compiersi, l'essere umano non deve limitarsi ad ascoltare la Parola pronunciata dall'Inviato di Dio, ma deve anche “osservarla”, ovvero metterla in pratica.
Riferendosi a chiunque non lo fa, Gesù dice: io non lo condanno, perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Riprendendo il concetto già espresso in precedenza (Cfr. Gv 3,17-18), Gesù ribadisce dunque che non è Lui ad emettere il giudizio* di condanna nei confronti di quanti non Gli credono.
In realtà, sono infatti gli increduli che emettono un auto-giudizio su se stessi quando scelgono di non “osservare” le parole di Cristo, la cui presenza “provoca” dunque la necessità di una decisione da parte dell'essere umano... a favore o contro di Lui.

Segue: Gv 12,48

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