Gv 12,48

« Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell'ultimo giorno.»

Gesù qui presenta la parola come una entità a sé stante, la cui verità condannerà quegli esseri umani che non la accoglieranno.
Poiché infatti Gesù pronuncia le parole stesse di Dio (Cfr. Gv 12,49-50)... esse tracciano la linea di distinzione tra salvezza e perdizione... e suonano dunque da condanna* per coloro che “non sono da Dio” (Cfr. Gv 8,47).

Segue: Gv 12,49-50

* Vedi nel Glossario il termine "Giudizio"

P.S. - Riguardo all'espressione l'ultimo giorno**... che sembrerebbe qui rimandare al tradizionale concetto della “resurrezione dei morti alla fine dei tempi”, contraddicendo pertanto il concetto teologico tipicamente giovanneo noto come “escatologia attuale”**... è necessario ricordare quanto già abbiamo osservato durante la lettura di Gv 6,39... ovvero che tale espressione ha le caratteristiche di un'aggiunta al testo originale del Vangelo, operata da un redattore con l'intento di “armonizzare” questo testo con la tradizione sinottica.

** Vedi nel Glossario le voci:
"Escatologia attuale"
"Ultimo giorno"