« Voi mi chiamate il Maestro e il Signore e dite bene, perché lo sono.
Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.»
Dal momento che i discepoli potranno pienamente comprendere il significato della lavanda dei piedi celebrata da Gesù soltanto dopo il suo passaggio pasquale (Cfr. Gv 13,7), quando saranno illuminati dall'effusione del suo Spirito... Lui qui non fornisce loro una vera e propria spiegazione del suo gesto che, come abbiamo già visto, simboleggia la Passione che Lui sta per affrontare (vedi la lettura di Gv 13,10).
Per il momento... Gesù continua il suo discorso chiarendo ai discepoli che il suo comportamento funge da modello del comportamento che anch'essi sono chiamati ad adottare.
Infatti, poiché Lo chiamano giustamente “il Maestro” (cioè colui che insegna) “e il Signore” (nel senso di colui che è a capo del gruppo)... loro sono conseguentemente tenuti a seguirne l’esempio: anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.
Il gesto di Gesù non è dunque volto a dimostrare ai discepoli la sua umiltà, quanto invece ad esemplificare loro il modello di comportamento da seguire, cioè quello di prestarsi reciprocamente un umile servizio dettato dall'amore.
Questo messaggio verrà ulteriormente sottolineato tra poco quando... mediante il “comandamento nuovo” (Cfr. Gv 13,34)... Gesù porrà il suo amore verso i discepoli quale modello di riferimento dell'amore reciproco che anche loro sono tenuti a dimostrarsi gli uni con gli altri.
Segue: Gv 13,15