Gv 13,20

« In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato".»

Rivolgendo il suo sguardo verso il periodo successivo alla sua morte e risurrezione, Gesù si riferisce adesso ai suoi discepoli futuri, attraverso i quali si perpetuerà il suo “Io Sono” (Gv 13,19)… ovvero la sua realtà divina presente in mezzo agli uomini.
Ciò potrà avvenire in virtù del principio già richiamato in precedenza quando, alludendo ad un concetto giuridico giudaico, Lui aveva detto che “un inviato (non) è più grande di chi lo ha mandato” (Gv 13,16).
Adesso Gesù aggiunge chi accoglie colui che io manderò, accoglie me… a significare che i suoi inviati, che partecipano della sua dignità divina, Lo rappresentano pienamente... allo stesso modo di ciò che accade per Egli stesso in quanto Figlio che rappresenta pienamente il Padre: “chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato”.

Segue: Gv 13,21