Mentre la Bibbia ebraica parla sempre della “Pasqua del Signore”, Gv usa qui l'espressione Pasqua dei Giudei, con un evidente intento polemico:
Inserendo il termine Giudei* l'evangelista lascia infatti intendere che l'autentica “Pasqua del Signore", cioè la festa di liberazione istituita in relazione all'Esodo dall'Egitto, non è più tale:
Ormai questa è diventata la festa dei Giudei, perché le autorità religiose l'hanno snaturata... e non a caso, come vedremo nel prosieguo di questo Vangelo, ogni volta che Gesù si reca al Tempio di Gerusalemme per la Solennità pasquale, Lui si trova sempre a dover fronteggiare una situazione avversa.
E' questo ciò che sta per succedere anche adesso visto che - ci dice l'evangelista - Gesù salì a Gerusalemme.
Evidentemente Gv usa a ragion veduta il termine "salì", perché dal lago di Gennesaret (detto anche lago di Tiberiade, o mare di Galilea)... situato in una depressione a circa 200 m sotto il livello del mare... Gesù sale ai circa 760 m. s.l.m. in cui si trova la Città Santa di Israele.
* Vedi nel Glossario il termine "Giudei"
Segue: Gv 2,14