« Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso,»
La “vivificazione” che Gesù compie nel tempo presente, a beneficio dei “morti” (Cfr. Gv 5,25) che ascoltano la Sua “voce”, ha luogo grazie al fatto che il Padre... che è l'eterna “Sorgente” (Cfr. Gv 6,57) della vita, ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso.
Per i lettori di questo Vangelo non è certo un concetto nuovo, visto che già nel Prologo Gv ha iniziato a parlarci del Verbo in cui sin dal principio “era la vita” (Cfr.Gv 1,1-4) il quale... ad un certo punto della storia... “si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14) nascendo nel corpo del “Figlio unigenito” (Gv 1,18)... “Gesù Cristo” (Gv 1,17).
E' dunque chiaro che questa “concessione” dal Padre al Figlio non va intesa nel senso di un “passaggio” della vita dall'Uno all'Altro... quanto invece nel senso che il Figlio, per Volontà del Padre, ha eternamente la vita in se stesso e... in questa dimensione dello spazio e del tempo... Lui è la vita che incessantemente si manifesta in ogni essere vivente (Cfr. lettura “Nota esegetica Gv 1,3-4).
Segue: Gv 5,27
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