« Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce
e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.»
Il concetto affermato in questi due versetti sostanzialmente “ricalca” un passaggio del Libro di Daniele: “Molti di quelli che dormono nella regione della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna” (Dan. 12,2).
Questa “ora”… nella quale Gesù, in quanto “Figlio dell'uomo” (Gv 5,27b) terrà il “giudizio”... è evidentemente conforme alla tradizionale idea escatologica di “risurrezione dei morti alla fine dei tempi”, ma chiaramente contraddice l' “Escatologia attuale”* peculiare di questo Vangelo.
Come abbiamo visto nella “nota esegetica su Gv 5,27-29”... si tratta di due versetti che sono pertanto da ascrivere ad una redazione successiva, che ha operato un “innesto” rispetto al testo originale del Vangelo.
* Vedi il termine "Escatologia attuale" nel Glossario
Segue: Gv 5,30