« Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.»
A comprova del fatto che Lui ha instaurato con i discepoli un rapporto di amicizia, Gesù dice a loro: tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.
Il Figlio ha infatti costituito i discepoli quali suoi amici rendendoli partecipi della sua intimità con il Padre, ed è per questo che Gesù dice anche: Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone.
Di questa amicizia connessa alla prossimità con Dio, già erano stati investiti Abramo (Cfr. Gen 18,17-18, Is 41,8) e Mosè, al quale il Signore “parlava faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico” (Es 33,11).
Adesso, con l'incarnazione del Verbo, questo privilegio è stato esteso ai suoi discepoli, che vengono anch'essi resi partecipi dei disegni di Dio.
Seegue: Gv 15,16