« Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.»
Anche se nessuno può vantarsi di avere "guadagnato" il merito di essere amato, perché l'Amore di Dio è accordato a tutti “in anticipo” e gratuitamente... è anche vero che, per l'attuazione dei suoi piani divini, tra questi "tutti" il Signore sceglie coloro che si fanno scegliere da Lui.
La Volontà divina non può infatti violare in alcun modo la libertà umana di accogliere l'Amore divino, o di rifiutarLo... ed è dunque in questa prospettiva che vanno comprese queste parole di Gesù: Io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto.
A questi prescelti Lui promette anche: perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
L'espressione “nel mio nome” va qui intesa nel senso di una somiglianza a Lui nel modo di comportarsi, mediante cioè la pratica di quel “comandamento dell'amore” (Cfr. Gv 15,12; Gv 13,34) che diventa una sorta di “vessillo morale” identificativo dei discepoli di Cristo.
Le loro richieste verranno esaudite proprio perché, in quanto suoi rappresentanti, essi chiederanno ciò che serve per “portare frutto” al Piano divino di cui si fanno collaboratori... e non penseranno invece al proprio egoistico tornaconto (vedi lettura di Gv 14,13-14).
La frase di Gesù “e il vostro frutto rimanga”, va poi compresa come un invito a rimanere uniti a Lui, perché senza di Lui i discepoli non possono “far nulla” (Gv 15,5; Cfr. Gv 15,10).
Segue: Gv 15,17
P.S. - Pur se queste parole possono essere intese come riferite in modo speciale ai Dodici, esse sono comunque valide per qualsiasi altro discepolo di Cristo, di generazione in generazione, nel succedersi dei secoli.
Inoltre, sottolineando che è Lui a prendere l'iniziativa nei confronti dei discepoli, Gesù si presenta qui anche come “erede” della tradizione deuteronomica sulla elezione di Israele (Cfr. Dt 7,7-8)... elezione che non va peraltro intesa nel senso di un privilegio, bensì di un invito a mantenere fede alla responsabilità di essere validi testimoni-collaboratori del piano di Dio per l'umanità.