All’inizio di questo 16° capitolo giunge a conclusione il discorso (sviluppato nel capitolo precedente) che Gesù ha rivolto ai suoi discepoli per esortarli ad essere uniti alla “vite vera” che Lui è, come dei “tralci” che portano frutto (Cfr. Gv 15,1-17)... e preannunciando loro anche le conseguenze che questa unione avrebbe comportato (Cfr. Gv 15,18-27).
Mentre in conclusione del 14° capitolo Gesù aveva terminato il suo primo discorso “di addio” (Gv 13,33-14,31) evocando la venuta del “principe del mondo” che Lui sta per affrontare... alla fine del 15° capitolo questa opposizione “Gesù - principe del mondo” è sostituita dall'opposizione “discepolo - mondo”.
In riferimento a questa cosmica e incessante contrapposizione, il discorso si conclude senza che ci sia un chiaro annuncio della vittoria di Cristo, perché è mediante la testimonianza resa dal Paràclito nonché dai tralci-discepoli da Lui ispirati, che tale vittoria potrà attuarsi.
Proprio questo è l’oggetto del nuovo discorso “di addio” (Gv 16,4b-16,33), narrato dall’evangelista in questo 16° capitolo.
Segue: Gv 16,1