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La venuta del Paràclito (Gv 16,4b-15)

Dopo la parte incentrata prima sul discorso della “vera vite” (Gv 15,1-17), e poi sul rapporto tra "i discepoli e il mondo"(Gv 15,18-16,4a) ... Gesù torna adesso a nominare la sua prossima dipartita (Cfr. Gv 16,5) riprendendo quindi il tema caratteristico dei discorsi di addio narrati nel 13° e 14° capitolo.
In questo 16° capitolo Gesù accentua i toni di incoraggiamento e consolazione rivolti ai discepoli e, tornando a parlare del Paràclito, annuncia che lo Spirito Santo riaprirà il “processo” intentato contro di Lui dal “mondo”.
Nel corso di questa ulteriore fase “processuale” il Paràclito... per mezzo dei discepoli... darà piena testimonianza alla verità di Gesù, dimostrando che i suoi accusatori sono nell’errore.

Segue: Gv 16,4b-5

Gv 16,4b-5

« Non ve l'ho detto dal principio, perché ero con voi.
Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai?»


Il fatto che Gesù non abbia parlato ai suoi discepoli sin dal principio dell’ostilità alla quale avrebbero dovuto andare incontro, nonché della testimonianza di Lui alla quale sarebbero stati chiamati (Cfr. Gv 15,18-27)… è dovuta al fatto che – dice il Maestro -  “ero con voi”... e pertanto la loro unica preoccupazione doveva essere quella di “nutrirsi” pienamente della sua Parola e del suo Amore.

Gv 16,6

« Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.»

Gesù rileva qui il fatto che la tristezza ha riempito… il cuore dei discepoli, come dimostra la loro silente reazione (Cfr. Gv 16,5)... ben differente da quella palesata in precedenza, quando non smettevano di fare delle domande a Gesù (Cfr. Gv 13,36s; Gv 14,5s).

Gv 16,7

« Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.»

Dal momento che i discepoli ancora interpretano in modo sbagliato ciò che si sta verificando, Gesù spiega loro il significato della sua prossima dipartita, iniziando con una affermazione… “io vi dico la verità”…  che conferisce alle sue parole il tono della rivelazione.

Gv 16,8

« E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio.»

Eccoci giunti alla quarta promessa dello Spirito-Paràclito che Gesù fa in questo Vangelo... una promessa che può essere compresa tenendo conto come il termine greco ”paraklētos” usato da Gv abbia una matrice giuridica, e corrisponda al latino advocatus, con il significato di “chiamato presso di sé”.

Gv 16,9

« Riguardo al peccato, perché non credono in me;»

Il primo “atto di accusa” che viene qui rivolto al “mondo” è costituito dal  peccato* commesso da quanti si rifiutano di credere che Gesù è il Figlio inviato dall'Eterno Padre, nonostante l'evidenza delle “opere” da Lui compiute (Cfr. Gv 15,24; Gv 5,36) e la sublimità dell'insegnamento da Lui donato (Gv 15,22).

Gv 16,10

« riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più;»

Il secondo atto di accusa nei confronti del “mondo” concerne la giustizia... e Gesù ne fornisce qui una spiegazione che a prima vista può apparire strana: “perché vado al Padre e non mi vedrete più”.
Questa frase può essere compresa nel senso che la suprema giustizia è costituita dalla “glorificazione”* di Gesù, che è operata dal Padre richiamandoLo a Sé.

Gv 16,11

« riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato.»

Il terzo degli atti di accusa formulati dal Paràclito è qui riferito al giudizio, costituito da una definitiva sentenza: “il principe di questo mondo è già condannato” (Cfr. Gv 12,31s).
L'imminente crocifissione di Gesù appare agli occhi del mondo come la sua sconfitta... mentre si tratta, in realtà, della sua vittoria sul male.

Gv 16,12

« Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.»

Gesù ha appena illustrato l'attività del Paràclito nei confronti del mondo (Cfr. Gv 16,8-11), facendo capire che essa troverà attuazione attraverso la comunità dei credenti.
Adesso il suo discorso si rivolge direttamente al nucleo di questa comunità, cioè ai discepoli, ai quali Gesù si rivolge così: molte cose ho ancora da dirvi.

Gv 16,13a

Quando verrà Lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità,

Formulando qui la sua quinta promessa* dello Spirito Santo-Paràclito... per la terza volta (cfr Gv 14,17 e Gv 15,26) Gesù Lo chiama Spirito della Verità, annunciando che il suo compito sarà proprio quello di guidare i discepoli a tutta la verità… ovvero a comprendere in profondità il significato della sua Parola.

Gv 16,13b

« perché non parlerà da sé stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.»

Pur essendo “un altro” (Gv 14,16; Cfr. Gv 16,7) rispetto a Gesù, il Paràclito non parlerà da sé stesso, perché fungerà da successore-interprete di Cristo annunciando tutto ciò che avrà udito.
Si protrarrà dunque la medesima situazione che Gesù ha già espresso in precedenza (Cfr. Gv 15,15), alla quale ha fatto riferimento anche nei numerosi passaggi in cui ha parlato del proprio ruolo di rivelatore inviato dal Padre (Cfr. Gv 7,17ss; Gv 8,28; Gv 14,10).

Gv 16,14

« Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.»

Pur se la “glorificazione” di Gesù avviene ad opera del Padre, anche il Paràclito vi contribuisce portando a compimento l'opera salvifica del Figlio... ed è in questo senso che Gesù si riferisce al Paràclito dicendo: Egli mi glorificherà.

Gv 16,15

« Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.»

Giungendo qui alla conclusione del suo insegnamento sul Paràclito, Gesù fa maggiormente comprendere in che modo “lo Spirito della verità” guiderà i credenti a “tutta la verità” (Cfr. Gv 16,13).