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La tomba trovata vuota (Gv 20,1-10)

Prima di entrare in questo fondamentale 20° capitolo, è utile evidenziare la peculiare prospettiva teologica assunta da Gv, in base alla quale l'evangelista descrive il mistero pasquale in maniera diversa rispetto alla tradizione sinottica.
Per esempio, Lc racconta la resurrezione di Gesù come un avvenimento distinto dalla sua successiva “ascensione” (Lc 24,51)... che si verifica dopo quaranta giorni ed è considerata come la Sua "intronizzazione" celeste.
Invece, Gv fa coincidere la “salita” di Gesù con il momento della sua morte, mediante la quale Lui “passa da questo mondo al Padre” (Cfr. Gv 13,1) in quell’innalzamento sul “trono” della croce che è un tutt’uno con la Sua esaltazione/glorificazione (Cfr. Gv 13,31 s; Gv 17,1 s).
Nel quarto Vangelo già sulla croce Gesù è dunque quel Re universale che, invece, nella tradizione sinottica diventa tale al momento della risurrezione, l'evento miracoloso che segna la sua vittoria sulla morte.
In Gv tale vittoria è già decretata sulla croce, e la risurrezione di Gesù costituisce una ulteriore fase della Rivelazione divina, nella quale le sue apparizioni sono il segno che Egli dà ai suoi discepoli... della sua reale presenza in mezzo a loro.

Segue: Gv 20,1

Vedi nel Glossario la voce: "Glorificazione"

Gv 20,1

« Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.»

Scrivendo che questa scena si svolge il primo giorno della settimana, l’evangelista ci parla di quella che è poi diventata la domenica della tradizione cristiana, il “giorno del Signore” (Cfr. Ap 1,10).
Maria di Màgdala... che si trovava ai piedi della croce insieme alla madre di Gesù, alla sorella di sua madre e a Maria madre di Clèopa (Cfr. Gv 19,25)... adesso si reca al sepolcro da sola.

Gv 20,2

« Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!".»

A Maria di Màgdala è bastato vedere “che la pietra era stata tolta”... per correre subito via ed andare ad avvisare gli altri discepoli dell’accaduto: “hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”.

Gv 20,3-4

« Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.»


Scrivendo che “Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo”, l’evangelista usa il verbo “uscire”, lasciando intendere che i discepoli si trovassero in un luogo nascosto, in quelle ore per loro così difficili, seguite alla morte del loro Maestro.

Gv 20,5

« Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.»

Una volta arrivato al sepolcro, il “discepolo che Gesù amava” non entra e, chinandosi, getta uno sguardo all'interno, dove vede i teli posati là.
Gli avvenimenti descritti dall’evangelista ci permettono dunque di rivivere anche “visivamente” la progressiva presa d’atto di quanto è straordinariamente accaduto:

Gv 20,6-7

« Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là,
e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.»


Maria di Magdala aveva immaginato che qualcuno avesse portato via la salma di Gesù (Cfr. Gv 20,2), ma questa possibilità viene smentita dalla situazione che Simon Pietro riscontra al suo ingresso nel sepolcro:

Gv 20,8

« Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.»

Senza fare minimamente cenno a quale sia stata la reazione di Pietro davanti all’assenza del corpo di Gesù, l'evangelista ci dice adesso che "l’altro discepolo… vide e credette" per cui - ci dice Gv - è il “discepolo che Gesù amava” a compiere il primo atto di fede nella risurrezione di Cristo.

Gv 20,9-10

« Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risuscitare dai morti.
I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa.» 

Scrivendo la frase “non avevano ancora compreso la Scrittura”, l’evangelista si riferisce qui alla comunità dei discepoli i quali, in generale, erano ancora impreparati di fronte alla Rivelazione pasquale che la Scrittura aveva preannunciato (Cfr. Lc 24,25.27.44.45), ovvero che Gesù avrebbe dovuto risuscitare dai morti decretando la vittoria della vita divina sulla morte.