« Simon Pietro gli disse: "Signore, dove vai?". Gli rispose Gesù: "Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi".»
Gesù ha appena annunciato il suo ritorno al Padre, dicendo “dove vado io, voi non potete venire” (Gv 13,33) e Pietro gli rivolge adesso una domanda focalizzata soltanto sul primo aspetto: “Signore, dove vai?”.
Senza rispondere direttamente a tale interrogativo, Gesù dice “per ora, non puoi seguirmi”... e questo "per ora" apre a Simon Pietro una prospettiva positiva per il futuro, che l'evangelista ci ha già indicato essere il tempo in cui l'effusione post-pasquale del divino Spirito gli dischiuderà nuovi orizzonti di comprensione.
Sarà infatti il “passaggio” di Gesù sulla croce, che permetterà ai discepoli di poterLo pienamente seguire sulla via della Vita eterna*.
E' questa la prospettiva suggerita dal contesto di questo brano anche per la frase mi seguirai più tardi, la quale... pur se è sovente interpretata come una allusione al martirio di Pietro (Cfr. Gv 21,19.21)... va invece intesa nel senso che soltanto dopo la Pasqua sarà possibile per i discepoli “seguire” in toto il Figlio, cioè vivere pienamente quella fede in Lui che li farà entrare in comunione con il Padre.
* Vedi nel Glossario la voce "Vita eterna"
Segue: Gv 13,37
P.S. - Come già era accaduto al momento della lavanda dei piedi (Cfr. Gv 13,8) il discepolo reagisce in modo impulsivo, senza aver capito ciò che il Signore voleva dire, e questa sua incomprensione è segnalata da Gv chiamandolo non Simone o Simon-Pietro... ma soltanto Pietro che, come abbiamo già rilevato durante la lettura di Gv 1,42, è la parte del suo nome che l'evangelista usa da sola nei casi in cui allude alla sua difficoltà di comprendere le parole e le azioni di Gesù.
Si tratta peraltro di una incomprensione che riguarderà anche gli altri discepoli (Cfr. Gv 14,5; Gv 14,9), ad evidenziare che prima della Passione questa condizione è presente un po' in tutti loro.
Segue: Gv 13,37