« Gli dicono i suoi discepoli: "Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato.
Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio".»
Riferendosi a quanto Gesù ha detto poc'anzi, annunciando che sarebbe venuta “l'ora” in cui avrebbe parlato a loro “apertamente” (Cfr. Gv 16,25), i discepoli credono che quest'ora sia già arrivata, tant'è vero che Gli dicono: Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato.
Invece, la promessa di Gesù è riferita al tempo successivo al suo passaggio pasquale, quando il Cristo glorificato continuerà la sua opera rivelatrice attraverso il Paràclito.
Per il momento, proprio a causa del fatto che non sono ancora stati illuminati dall'effusione dello Spirito, i discepoli non comprendono pienamente le parole di Gesù.
Nella loro professione di fede... “sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno ti interroghi”... essi riflettono un modo di pensare tipico della mentalità giudaica (Cfr. Gv 1,48-49) nella quale chi dimostrava di conoscere una domanda prima che fosse formulata, era considerato investito di un potere divino.
Anche per questo motivo, per i discepoli è ormai chiaro che Gesù è uscito da Dio... però loro omettono di far cenno al suo ritorno “al Padre” (Gv 16,28) e, come dimostreranno fra non molto, la loro fede non è ancora salda (cfr. Gv 16,32; Gv 18,27).
Evidentemente, i discepoli non hanno ancora colto il significato profondo di questi “discorsi di addio” pronunciati dal Maestro, ovvero il fatto che la sua “glorificazione” si compirà proprio attraverso la sua dipartita dal mondo, per far ritorno al Padre.
Segue: Gv 16,31-32
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"Glorificazione"
"Paràclito"