« Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo".»
Riprendendo la proclamazione solenne pronunciata in precedenza (Gv 8,12), Gesù ribadisce di essere la luce del mondo, e così annuncia il significato del “segno” che sta per compiere in favore dell’uomo che si trova di fronte a Lui.
Il fatto che si tratti di un cieco dalla nascita… che dunque non ha mai conosciuto la luce... evoca il passaggio del Prologo nel quale l’evangelista ci ha parlato del Verbo come della “luce (che) splende nelle tenebre” (Gv 1,5) e che “illumina ogni uomo” (Gv 1,9)... come infatti sta per accadere a quest’uomo che, grazie a Gesù-“luce del mondo”, sta per rinascere ad una nuova esistenza (Gv 3,3).
Segue: Gv 9,6