Gv 5,17

« Ma Gesù disse loro: "Il Padre mio agisce anche ora e anch'io agisco".»

Nella tradizione sinottica, la risposta data da Gesù alle contestazioni che Gli erano state rivolte per le Sue violazioni del riposo sabbatico, erano rimaste sul piano dell'interpretazione della Legge... ed il principio da Lui affermato "il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato" (Mc 2,27) sanciva la superiorità dell'essere umano rispetto alle prescrizioni religiose che pertanto, in certi casi, potevano e dovevano essere superate.
In questo Vangelo, invece, la risposta di Gesù trascende completamente il piano delle prescrizioni religiose e... anziché riferirsi alle situazioni in cui poteva essere superata la casistica delle attività rientranti in uno dei 39 lavori sospesi durante il Sabato... Lui affronta la questione addirittura dal punto di vista di Dio.
Dicendo infatti Il Padre mio agisce anche ora e anch'io agisco, Gesù si riferisce al fatto che Dio opera anche ora, cioè ininterrottamente... e mediante l'affermazione anch'io agisco, Lui equipara la propria azione a quella del Padre.
E' questo il motivo per cui... perpetuando l'incessante opera vitale dello stesso Padre... in quel sabato Gesù ha guarito l'infermo ai bordi della piscina di Betzetà.
Poi, il fatto che Lui abbia ordinato all’uomo di trasportare la sua barella, infrangendo palesemente il divieto imposto dalla Legge, rivela la Sua volontà di fare scoppiare un “caso” pubblico... per evidenziare che la Rivelazione di cui Lui era portatore scardinava i vincoli della religiosità umana... e per annunciare che attraverso di Lui era presente il dono della vita eterna*, di cui quella guarigione miracolosa era il “segno”.

Segue: Gv 5,18

* (Vedi il termine "Vita eterna" nel Glossario )