Il colloquio con Nicodèmo (Gv 3,1-21)

Alla fine del 2° capitolo (Gv 2,23-25) Gv ha espresso una sua considerazione critica riguardo alla fede che il popolo di Gerusalemme ha mostrato nei confronti di Gesù, mentre adesso l'evangelista inizia a presentarci tre persone che si “candidano” a credere in Cristo :
Il dottore della legge giudeo, di nome Nicodèmo (Gv 3,1-21);
La samaritana (Gv 4,1-42) , che i Giudei considerano un' "eretica";
L'ufficiale regio, da loro considerato un "pagano" (Gv 4,46-54).
Ogni dialogo che Gesù intrattiene con questi interlocutori costituisce un'illustrazione del percorso interiore che ciascuno di loro compie nello spazio compreso tra la visione del miracolo, e la fede nel messaggio che vi è contenuto... la quale, peraltro, non è da tutti raggiunta.
Di fatto queste persone rappresentano un tipo di risposta data a Cristo e pertanto diventano - al pari di altri personaggi che incontreremo in questo Vangelo - delle figure emblematiche:
Esse rappresentano il rifiuto o l'adesione a Gesù, e interpellano il lettore a fornire a sua volta una risposta di fede.
All'interno di questi personaggi del Quarto Vangelo, potremo osservare come le figure femminili, significativamente, esemplifichino sempre un percorso positivo di fede.

Segue: Gv 3,1

Piste di approfondimento:
"La donna è donna... o uomo mancato? Incubi e farneticazioni dell'Aquinate" (nel mio blog "Diario di un monaco")