« lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.»
Definendo il Paràclito (Cfr. Gv 14,16) come Spirito della verità, Gesù ne delinea una peculiarità che fa capire come questo Spirito di fatto prolunghi la sua azione.
In precedenza anche Lui si era infatti auto-definito in quanto “verità” (Gv 14,6)... sia in riferimento alla Rivelazione divina da Lui manifestata, sia in relazione alla distinzione che le sue Parole di verità operano tra quanti le accolgono (Gv 9,39) e quanti le rifiutano.
Adesso... l’affermazione di Gesù fa comprendere ai discepoli che la sua azione sarà continuata dal Paràclito-Spirito della verità, Il quale non può essere ricevuto dal mondo formato da chi non lo vede e non lo conosce, ovvero da chi ha lo sguardo accecato dall’incredulità.
Il fatto che Gesù si rivolga qui ai suoi discepoli dicendo “voi lo conoscete”, sembra smentire quanto l’evangelista aveva detto in precedenza... quando aveva scritto che “non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato” (Gv 7,39), ed in questo modo aveva rinviato la presenza dello Spirito al periodo successivo alla Pasqua di Risurrezione.
In realtà questa apparente contraddizione scompare considerando che lo Spirito è già in Gesù e… dopo la sua glorificazione sulla croce… il cambiamento sarà costituito dal fatto che lo Spirito si manifesterà mediante il Paràclito, vale a dire mediante Colui che... “rimane presso di voi e sarà in voi” (Gv 14,17)... perché agisce nell’interiorità di ogni credente.
Questa espressione, “sarà in voi”, segnala anche il compimento delle parole profetiche annunciatrici della Nuova Alleanza: “Metterò dentro di voi uno spirito nuovo” (Cfr. Ez 36,26s).
Segue: Gv 14,18