Gv 17,12

« Quand'ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura.»

Finché ha vissuto con loro, Gesù ha comunicato ai discepoli la vita divina e li ha custoditi nel nome del Padre, guidandoli ad “osservare la sua parola” (Cfr. Gv 17,6).
Inoltre, Gesù li ha anche conservati, nel senso che Lui si è preso cura dei suoi discepoli come il “Buon Pastore che veglia” sulle Sue pecore (Cfr. Gv 10,1-21).
Anche la frase successiva, “nessuno di loro è andato perduto”, fa eco al passaggio in cui il Buon pastore-Gesù si era riferito alle sue pecore-discepoli dicendo che esse “non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano” (cfr.Gv 10,27-29).
Infatti, nessuno dei discepoli è uscito dalla comunione con Lui ad eccezione del figlio della perdizione, il cui tradimento - dice Gesù - avviene a compimento della Scrittura.
Il passo a cui Gesù si sta riferendo è quello da Lui nominato ai discepoli prima di annunciare che uno di loro lo avrebbe tradito (Cfr. Gv 13,18-21), ovvero quello in cui il salmista scrive: “Anche l'amico in cui confidavo, che con me divideva il pane, contro di me alza il suo piede” (Sal 41,10).

Segue: Gv 17,13

Vedi nel glossario la voce:
“Vita”