« Dopo aver detto queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli.»
Accompagnato dai discepoli, Gesù va adesso nel luogo dove avverrà la sua cattura, ovvero... come ci è noto grazie alla tradizione sinottica... il Getsemani (un nome che significa “frantoio”), ai piedi del monte degli Ulivi (Mc 14,26.32; Mt 26,30.36; Lc 22,39).
Anziché usare questa tradizionale denominazione, Gv scrive che Gesù entra in un giardino e, come vedremo, l'evangelista utilizza questo stesso vocabolo in tre successivi momenti, per unire in un'unica “traiettoria” i fatti narrati:
Nel giardino (in greco “kēpos”) in cui Gesù è appena entrato con i discepoli, sta per compiersi il tradimento di Giuda (Cfr. Gv 18,3)...
Nel giardino (Gv 19,41) che si trova nel “luogo dove era stato crocifisso”, c'è il sepolcro dove sarà posto il suo corpo....
Da quello stesso giardino (Gv 20,15), Lui risorgerà il terzo giorno.
E' questo il percorso che Gesù si accinge adesso a compiere, in piena attuazione della volontà del Padre.
Segue: Gv 18,2-3
P.S. - Nella loro lettura esegetica, alcuni studiosi interpretano questo giardino di cui parla Gv come una sua voluta evocazione del giardino della Genesi, ad indicare che il Cristo... vero Dio e vero uomo... è il perfetto “nuovo Adamo” che, mediante la Sua passione, trionfa sul “serpente antico”.