Gv 18,26-27

« Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: "Non ti ho forse visto con lui nel giardino?".
Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.»


Per la terza volta Pietro si trova a dover rispondere ad un interrogativo riguardo alla sua presenza tra i discepoli di Gesù nel giardino... e per la terza volta lui risponde con un diniego, dopodiché un gallo cantò.
L'annotazione con la quale Gv ci dice che il servo che pone la domanda a Pietro era parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, ha qui la funzione di richiamare per la terza volta la scena dell'arresto (Gv 18,10)... che nella narrazione del primo (Gv 18,17) e del secondo (Gv 18,25) rinnegamento era stata richiamata dall'affermazione di Pietro “non lo sono” (in greco "oùk eimi")... esattamente contrapposta all' “io sono”(Egō eimi) pronunciato da Gesù (Gv 18,5-8).
Anche in questo modo l'evangelista ha voluto sottolineare la stretta relazione esistente tra queste due verità contrapposte.

Segue: Gesù davanti a Pilato (Gv 18,28-40)