Gesù davanti a Pilato (Gv 18,28-40)

La sezione del Vangelo che qui si apre, giungendo fino a Gv 19,16a, costituisce il fulcro della narrazione giovannea della Passione, e contiene un nuovo discorso di rivelazione che Gesù rivolge ad un rappresentante dello Stato romano, e dunque del mondo pagano... dopo che sono invece terminati i suoi discorsi rivolti ai Giudei (Cfr. Gv 12,36).
In questa sezione viene sviluppato su un duplice piano il tema della regalità:
Da parte del “mondo” incredulo Gesù viene schernito, cinto nel capo con una corona di spine per essere presentato come una caricatura del “re dei Giudei”, ed infine condannato da Pilato, cioè dal detentore del potere secolare, sotto la pressione dell'autorità giudaica.
Ma a Gesù... il cui regno non è di questo mondo... appartiene la vera regalità (Cfr, Gv 18,37) perché Lui, dal “trono” della croce, ha il potere di liberare l'umanità dalla morte e dall'ingiustizia.

Segue: Gv 18,28