« In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi".
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: "Seguimi".»
Subito dopo aver narrato l’episodio in cui Gesù per tre volte ha affidato a Simon Pietro l’incarico di pascere le sue pecore, quale riabilitazione del suo precedente triplice rinnegamento... in questo passo il redattore riporta la profezia della morte del discepolo.
Essa viene annunciata da Gesù mediante una sorta di parabola nella quale il contrasto tra l’autonomia della giovinezza e la forzata dipendenza della vecchiaia evoca la condizione che il discepolo dovrà affrontare nella seconda parte della sua vita, quando dovrà affrontare anche la prigionia prima della morte.
Il redattore infatti precisa che Gesù “Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio”… ad indicare che la morte del discepolo avrebbe avuto la caratteristica del martirio e, in quanto tale, sarebbe stata la testimonianza di fede con la quale Simon Pietro avrebbe glorificato Dio.
La riabilitazione di Simon Pietro si completa poi con l’invito che Gesù gli rivolge, dicendogli “Seguimi”.
Rispetto all’episodio nel quale il Maestro gli aveva invece detto “Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi” (Gv 13,36)… il discepolo ha evidentemente maturato nel frattempo una nuova consapevolezza, ed è per questo che Gesù ora accetta che egli lo segua, fino a dare la sua vita per Lui (Cfr. Gv 13,37).
Segue: Gv 21,20-21