« Giovanni testimoniò dicendo: "Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui.»
Le prime parole della testimonianza di Giovanni, che qui sono scritte "ho contemplato"... se vengono lette in un'altra traduzione possibile - vale a dire "ho visto" - rivelano la loro corrispondenza con le parole che vedremo inaugurare la frase finale di questa testimonianza: "ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio" (Gv 1,34).
Così, rilevando come il verbo “vedere” suggelli l'inizio e la fine della testimonianza del Battista, viene posta in evidenza un'allusione al compimento della profezia di Isaia: “la vedranno (la gloria del Signore)” (Is 40,5).
Questa "gloria"*... cioè la manifestazione divina che il testimone Giovanni dichiara di aver visto... è lo Spirito Santo che discende come una colomba sopra Gesù al momento del Suo Battesimo [che peraltro in questo Vangelo non viene esplicitamente narrato, a differenza di quanto si può osservare nella tradizione sinottica (cfr. Mc 1,9; Lc 3,21; Mt 3,14), ].
Poiché, come già detto in precedenza (cfr.Gv 1,29), l'evangelista sta raccontando questa “settimana inaugurale” del ministero pubblico di Gesù, in parallelo con la genesiaca settimana della creazione... la colomba richiama simbolicamente lo “Spirito di Dio che aleggiava sulle acque” (Gen.1,2).
Gv ci dice così che in Gesù si compie la nuova “creazione”, nella quale il progetto di Dio per la divinizzazione dell'essere umano giunge a compimento (Cf. Gv 17,21).
Il Battista afferma anche di aver visto lo Spirito... rimanere su di lui (Gesù)... e proprio per il fatto che la “Colomba-Spirito di Dio” ha stabilito la sua abitazione permanente nel “nido-Gesù”, questi sarà il dispensatore dello Spirito di Dio all'umanità.
Anche in queste ultime parole del versetto “riecheggia” il profeta Isaia: “Su di lui si poserà lo Spirito del Signore” (Is 11,2)*... ad indicare che Gesù è il Messia promesso da Dio ad Israele.
Segue Gv 1,33
* Vedi nel Glossario il termine "Gloria"
* Pista di approfondimento (riguardo ad Is.11,2):
“La primavera dello spirito”