Gv 1,48

« Natanaèle gli domandò: "Come mi conosci?".
Gli rispose Gesù: "Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l'albero di fichi".»


All'udire le parole di Gesù, che in modo soprannaturale già lo conosce prima ancora di averlo incontrato, Natanaèle rimane sorpreso.
Per conseguenza... diversamente dall'interrogativo ironico che ha appena rivolto a Filippo...  Natanaèle adesso formula una domanda che esprime il suo effettivo bisogno di capire: Come mi conosci?
Gesù inizia a rispondergli dicendo "prima che Filippo ti chiamasse"...  a sottolineare che la sua conoscenza di Natanaèle è antecedente e quindi indipendente dall'intervento umano del discepolo... e poi aggiunge: io ti ho visto quando eri sotto l'albero di fichi.
A quel tempo, una tipica espressione usata dai rabbini era “sedere sotto il fico”, per indicare le persone che studiavano le Scritture appartandosi al riparo di quell'albero, che nella tradizione giudaica simboleggiava la conoscenza della felicità e anche della sventura.
Dalle parole di Gesù emerge dunque un'allusione al fatto che Natanaèle si è preparato all'incontro con Gesù proprio attraverso lo studio della Torah... nella quale ha approfondito la questione religiosa relativa all'attesa messianica del suo popolo.

Segue Gv 1,49