Gv 4,28-29
« La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente:
"Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?".»
La donna se ne va verso la città... ed il fatto che lasci al pozzo la sua anfora sta ad indicare la sua fretta di giungere a Sicar per dare testimonianza alla gente di ciò che le ha detto quell'uomo giudeo, che si è rivelato a lei addirittura con una proclamazione messianica.
Oltre alla fretta... il particolare dell' anfora lasciata al pozzo viene narrato dall'evangelista per far trasparire un ulteriore significato:
La Samaritana ormai non pensa più all'acqua che era venuta ad attingere... la quale, nella sua mente, ha lasciato il posto all' “acqua” promessale da Gesù (Cfr. Gv 4,14).
Infatti, pur se questa donna non ha ancora confessato la sua fede in Lui, è comunque evidente che lei ne ha già sperimentato la grandezza, tant'è vero che disse ai suoi compaesani: Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto ciò che ho fatto.
Ciò che l'ha primariamente colpita è stato dunque il “dono di profezia” che Gesù le ha dimostrato, parlandole della vita che lei aveva fino ad allora condotto.
E' per questo che lei si rivolge agli abitanti di Sicar coinvolgendoli in un interrogativo... Che sia lui il Cristo?... che suona già come una sua iniziale ammissione di fede, in ciò che Gesù le ha rivelato di Sé stesso.
Segue: Gv 4,30-31