Gv 5,19

« Gesù riprese a parlare e disse loro: "In verità, in verità io vi dico: il Figlio da sé stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo.»

A sottolineare l'importanza di quanto sta per dire, Gesù inizia questo Suo discorso con un solenne “Amēn, amēn legō hymin”... ovvero In verità, in verità io vi dico, e poi fa una affermazione che fin da subito smentisce la contestazione di “farsi uguale a Dio” (Cfr. Gv 5,18) che i Giudei Gli hanno rivolto : il Figlio da sé stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre.
Con questa affermazione Gesù dichiara che il Suo agire è dipendente dal Padre, del quale in nessun modo Lui può usurpare l’autorità... e subito dopo ribadisce lo stesso concetto esprimendolo anche in forma positiva quello che egli (il Padre) fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo.
Come vedremo tra poco (Cfr. Gv 5,21-22), l'incessante attività del Padre consiste nel “vivificare” e nel “giudicare”, e Lui la compie in favore dell'umanità attraverso il Figlio, con il quale esiste una uguaglianza nell'agire che evidentemente supera l'esperienza dei profeti.
Gesù non si limita infatti a proclamare la Parola di Dio, ma ne è l'espressione stessa, in forza della peculiare relazione del Logos con l'Eterno Padre, di cui Gv ci ha parlato all'inizio di questo suo Vangelo (Cfr. Gv 1,1).
E' dunque Dio che opera mediante il Logos incarnato, nel quale Lui è presente in volontà, opere e parole.
In questa prospettiva, anche la guarigione dell'infermo nel giorno di sabato non può più essere vista come una violazione, perché evidentemente è Dio che ha fatto sì che quel malato si trovasse davanti allo sguardo di Gesù (Cfr. Gv 5,6)... ed è sempre l'Eterno Padre che, attraverso Gesù, lo ha guarito.

Segue: Gv 5,20