« A Gerusalemme, presso la porta* delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà**, con cinque portici,»
La ripetizione del nome Gerusalemme, citato due volte nei primi due versetti di questo capitolo, ha la funzione di evidenziare che è proprio questa città lo “scenario” dei crescenti contrasti che di qui in avanti caratterizzeranno l'incontro-scontro di Gesù con le autorità religiose giudaiche... diversamente dalla tradizione sinottica, che invece inscena lo sviluppo di questi contrasti nella città di Cafarnao, sulla riva settentrionale del lago di Galilea.
Anziché leggere la traduzione sopra riportata, che implica l'inserimento del termine porta* non usato da Gv, noi possiamo restare più vicini all'espressione originaria dell'evangelista seguendo il testo suggerito dagli estensori della Bible de Jérusalem: “c'è a Gerusalemme una piscina probatica (in gr.probatikē), che si dice in ebraico Betzatà” (Cfr.Bibbia di Gerusalemme, Edizioni Dehoniane, 2011, pag.2529).
Dal punto di vinta linguistico, va anche rilevato che Betzatà** è un termine non ebraico bensì aramaico, che ha il suo corrispondente nel termine ebraico Bethesda... come infatti riportano molti resoconti di questo episodio.
Inoltre, poiché l'aggettivo greco “probatikē” fa riferimento alle “pecore”... si può osservare che è la piscina delle pecore che l'evangelista descrive con cinque portici.
Segue: Gv 5,3-4
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