Conclusione (Gv 20,30-31)

Subito dopo aver narrato l’episodio di Tommaso, Gv conclude questo suo Vangelo senza aver bisogno di tratteggiare una scena che funga da congedo… e ciò può essere compreso per il fatto che Gesù ha promesso la sua incessante presenza in coloro che sapranno essere in comunione con Lui e, attraverso di Lui, con il Padre… per cui, non c’è nessun commiato da narrare.
Pur se molte edizioni bibliche, tra le quali la Bibbia di Gerusalemme che stiamo seguendo, presentano il brano in cui ci troviamo come la “prima” conclusione del Vangelo di Giovanni, in realtà i due versetti che stiamo per leggere costituiscono la sola ed effettiva conclusione perché, come vedremo tra poco, il 21° capitolo e la relativa conclusione (Cfr. Gv 21,24) costituiscono una epilogo redatto in epoca successiva, che va dunque considerato non una “seconda” conclusione, bensì un’appendice che uno o più redattori diversi hanno aggiunto al testo originale scritto dal quarto evangelista.

Segue: Gv 20,30