Gv 18,38

« Gli dice Pilato: "Che cos'è la verità?". E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: "Io non trovo in lui colpa alcuna.»

Gesù ha appena parlato di Sé stesso in quanto testimone e rivelatore della verità del Padre... e Pilato rende palese di non aver compreso le sue parole, chiedendo: “Che cos'è la verità?”.
Peraltro, non si tratta qui di una vera e propria domanda, quanto invece di un modo per non prendere in considerazione le precedenti affermazioni di Gesù.
E' infatti evidente che Pilato non riconosce a Gesù alcuna autorità, e non crede minimamente di trovarsi di fronte a Colui che “è la verità” (Cfr. Gv 14,6).
Di fatto, il prefetto romano è dunque già schierato dalla parte di coloro che “non sono da Dio” (Cfr. Gv 8,47), e la sua successiva frase rivolta ai Giudei, “Io non trovo in lui (Gesù) colpa alcuna”, ha più che altro il “sapore” di un dispetto nei loro confronti, cioè di un modo per non assecondare i loro piani.

Segue: Gv 18,39-40