Gv 18,39-40

« Vi è tra voi l'usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?".
Allora essi gridarono di nuovo: "Non costui, ma Barabba!". Barabba era un brigante.»


Al pari degli altri tre evangelisti anche Gv narra l'episodio di Barabba, e lo fa riferendosi esplicitamente ad una usanza pasquale di amnistiare i prigionieri che, in quanto tale, avrebbe potuto avvenire soltanto prima della sera della Pasqua.
Questa precisazione ha così l'effetto di ribadire la peculiarità cronologica di questo Vangelo*, che colloca lo svolgimento di questi fatti nella Parascève (vigilia) della Pasqua ebraica e non, invece, nel giorno stesso della Solennità, com'è riportato dalla tradizione sinottica.
E' dunque nel corso della vigilia pasquale che Pilato chiede ai Giudei se vogliono che Gesù, da lui ironicamente definito “re dei Giudei”, sia rimesso in libertà... ma loro chiedono a gran voce la liberazione del brigante Barabba.

Segue: Gesù davanti a Pilato (Gv 19,1-11)

* P.S. - Puoi approfondire questo argomento leggendo il post “9 aprile dell'anno 30” (Nel mio blog “Diario di un monaco”).