Gv 19,21

I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: « Non scrivere: “il re dei Giudei”, ma “costui ha detto: Io sono il re dei Giudei" ».

Il luogo della crocifissione è appena fuori dalla città, e dunque l'iscrizione “il re dei Giudei” è visibilissima agli abitanti di Gerusalemme, nonché al gran numero di pellegrini che vi sono confluiti da tutta la Palestina in occasione della Solennità pasquale.
I capi dei sacerdoti dei Giudei sono indispettiti perché, di fatto, l'iscrizione sulla croce ha un significato messianico, e dunque loro si rivolgono a Pilato affinché apporti una correzione.
Gli chiedono infatti di rendere palese che “costui (Gesù) ha detto: Io sono il re dei Giudei"... e dunque che si tratta di una sua personale rivendicazione, e non invece di una realtà, come appare a chiunque legga quella scritta.

Segue: Gv 19,22