Gv 19,41

« Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto.»

All’inizio del suo racconto della passione l’evangelista ci ha detto che Gesù era uscito “con i suoi discepoli al di là del torrente Cedron, dove c’era un giardino” nel quale sarebbe poi avvenuto il suo arresto (Cfr. Gv 18,1 ss).
Adesso, come per segnalare l’ideale chiusura dell’itinerario della passione, Gv ci parla nuovamente di un giardino... che tra breve si rivelerà essere il luogo della resurrezione di Cristo (Cfr. Gv 20,15).
In questo giardino c’è un sepolcro nuovo, per cui la sepoltura di Gesù avviene in un luogo consono alla sua dignità divina.

Segue: Gv 19,42

P.S. - In “trasparenza”, dalla ripetizione del termine giardino è possibile cogliere anche un’allusione al giardino dell'Eden (Gen 2,8-15) che, simbolicamente, rappresenta l’infausto momento nel quale l’essere umano ha usato la sua libertà per allontanarsi da Dio:
Nel giardino della resurrezione Gesù sancisce la vittoria della vita divina sulla morte, tracciando così la via da seguire per quanti vorranno usare la loro libertà per credere in Lui.
Così facendo, essi vinceranno la “morte” della lontananza da Dio e riceveranno il dono della Vita eterna.

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"Ora"
"Vita eterna"