Gv 19,5

« Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: "Ecco l'uomo!".»

In questo passaggio, Pilato presenta Gesù con una delle espressioni più note dei Vangeli... “Ecco l'uomo!” (in greco "idoù hò ánthrōpos", tradotto nel famoso “Ecce homo!” delle edizioni bibliche in latino).
Queste parole sono pronunciate dal prefetto romano con un tono di disprezzo riferito non tanto all'uomo Gesù, quanto invece all'idea stessa di “re dei Giudei” (Cfr. Gv 18,39), che Pilato considera ridicola, degna di scherno.
In questo frangente il prefetto romano non usa però delle parole che ai Giudei possano sembrare provocatorie [come invece farà tra poco dicendo “ecco il vostro re!” (Gv 19,14)]... per cui se ne può dedurre l'effettivo proposito di Pilato di dire ai suoi interlocutori che non ci sono ragioni per condannare Gesù (Cfr. Gv 19,4).
Al di là di ciò, nel raccontare questo episodio Gv vuole far emergere la realtà che può essere colta dagli occhi della fede: per Pilato l'uomo davanti a lui è una "caricatura" di re ma, ben diversamente da questo suo giudizio, che è poi il giudizio del “mondo”, in realtà a Gesù appartiene l'autentica regalità divina, in virtù della quale Lui rende testimonianza alla verità (Cfr. Gv 18,37).
L'imputazione a suo carico mossaGli dai Giudei è quella di essersi fatto “Figlio di Dio” (Gv 19,7)... ma Gesù Lo è per davvero, e la sua apparente umiliazione sulla croce sarà in realtà la sua definitiva intronizzazione, l'epifania della sua regalità divina.

Segue: Gv 19,6

Ecce homo!
Questa celebre espressione ha avuto nel corso dei secoli una grande risonanza all'interno della riflessione teologica cristiana, e svariati autori hanno espresso delle letture volte ad evidenziare i molti significati che possono essere colti andando al di là dell'intenzione con la quale Pilato l'ha pronunciata.
Nel nostro percorso, noi ci limitiamo qui ad osservare la  “corrispondenza” con l'unico brano dell'Antico Testamento nel quale ritroviamo l'espressione “ecco l'uomo”:
Si tratta dell'episodio nel quale il profeta Samuele sta cercando chi possa essere consacrato re in nome di Jahvè e, non appena il profeta vede Saul, il Signore gli conferma: Ecco l'uomo di cui ti ho parlato: costui reggerà il mio popolo” (1Sam 9,17).
In questa prospettiva, la frase “Ecco l'uomo” pronunciata da Pilato può essere letta nel senso che il prefetto romano, a sua insaputa, sta facendo eco a questa profetica Parola divina, che adesso si realizza definitivamente nell'uomo-Gesù... deriso e umiliato dal mondo... che Dio indica quale Re designato a salvare il suo popolo.
Pilato non ne è consapevole, ma Gesù è in effetti “l'uomo”... il “Figlio dell'uomo” che è anche “Figlio di Dio”.

Segue: Gv 19,6