Gv 20,21

« Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi".»

Gesù ripete ancora una volta la frase “pace a voi”  e... mentre poc’anzi essa ha svolto la funzione di introdurre la constatazione dei discepoli, che il corpo di Gesù è risorto (Cfr. Gv 20,19)… ora essa assume un ulteriore significato:
In questo frangente il dono della pace introduce infatti l’incarico affidato ai discepoli, che Gesù invia nel mondo con la stessa missione che Lui ha ricevuto dal Padre.
A differenza della pace che avevano ricevuto quando erano ancora riuniti nel Cenacolo, e che aveva avuto la funzione di aiutarli ad affrontare gli eventi della Passione (Cfr. Gv 14,27)... la pace soprannaturale donata dal Risorto è ora un dono rivolto al futuro, che accompagnerà i discepoli nello svolgimento della loro missione nel mondo… e che da loro si  irradierà a quanti li incontreranno.

Segue: Gv 20,22

P.S: - Il fatto che qui i discepoli non siano chiamati specificamente “apostoli”, fa sì che il mandato conferito da Gesù debba essere inteso come un mandato conferito a loro in quanto rappresentanti dell’intera comunità cristiana, all’interno della quale anche i futuri discepoli potranno dunque sentirsi inviati dal Risorto nel mondo.
Per conseguenza, ogni credente è idealmente chiamato a continuare la missione di Gesù manifestando visibilmente l’amore che il Padre ha comunicato al Figlio, e che il Figlio comunica ai suoi discepoli affinché essi... a loro volta... lo comunichino al loro prossimo.