« e alla donna dicevano: "Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo".»
La fede scaturita dall'ascolto dell'iniziale testimonianza della donna, è progredita in una fede maturata grazie alla parola di Gesù che... dicono i Samaritani... noi stessi abbiamo udito.
Così, gli abitanti di Sicar adesso possono dire alla loro concittadina Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo.
Nelle intenzioni dell'evangelista questo episodio mette in evidenza quella che, in generale, è la funzione di qualsiasi testimonianza: suscitare in chi la riceve una iniziale disponibilità a credere che però poi... per poter crescere... deve necessariamente superare questa prima fase, legata al testimone-intermediario, per giungere ad un contatto diretto con la “Fonte” di Cristo.
Infatti, è proprio perché si sono “abbeverati” direttamente da Lui, che i Samaritani adesso dicono: sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo.
Nella loro attesa religiosa, il “Messia” sarebbe stato Colui che avrebbe soddisfatto le aspettative di salvezza del popolo samaritano, assumendo funzioni primariamente politiche quale garante del culto.
Adesso... questa loro attribuzione al giudeo-Gesù dell'espressione Salvatore del mondo implicava il riconoscimento che la salvezza messianica da Lui portata assumeva un respiro universale, superando la divisione tra i popoli di Giudea e Samaria, e orientandosi al mondo intero.
D'altronde, il superamento di ogni barriera interculturale e religiosa è stato il filo conduttore dell'intero racconto:
Dapprima Gesù ha infranto il muro di divisione etnica fermandosi Lui... Giudeo... a parlare con la donna Samaritana.
Poi, mediante l'annuncio dell' “ora, ed è questa, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità” (Gv 4,23), Lui ha infranto anche il muro di divisione tra Sacro e profano, sottolineando come la dimensione dello spirito implichi il superamento del concetto del culto da celebrare esclusivamente in un luogo determinato.
Infine, attraverso le Sue parole Gesù ha portato i Samaritani a infrangere i confini dell'idea di Messia nazionale che essi aspettavano, e a riconoscere in Lui il Salvatore del mondo... cioè dell'intera umanità.
Segue: Gv 4,43-44