Gv 5,23

« perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.»

La pienezza del giudizio (cfr. Gv 5,22) e del potere vivificante (cfr. Gv 5,21) sono stati affidati dal Padre al Figlio... perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre.
Gesù completa poi questo concetto richiamando un antico principio già in vigore nella tradizione giudaica e orientale in genere, secondo il quale una persona che viene inviata da parte di qualcuno porta con sé la presenza di colui che l'ha inviata... e così aggiunge: chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
Da ciò deriva che, per esempio, non è possibile “scavalcare” il Figlio pensando di potersi rivolgere direttamente al Padre perché, come Gv ci ha già detto nel Prologo, “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato” (Gv 1,18).

Segue: Gv 5,24