Gv 19,14

« Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: "Ecco il vostro re!".»

L'evangelista ci racconta adesso quanto accade nel giorno della preparazione della Pasqua... ovvero nella vigilia (in greco Paraskeuē, in it. “Parasceve”) della Solennità pasquale.
Siamo verso mezzogiorno, cioè l'ora entro la quale tutto ciò che è fermentato viene fatto sparire dalle abitazioni ebraiche, nelle quali trovano posto gli azzimi che poi saranno usati nella cena pasquale, consumata dopo il tramonto del sole (cf. Es 12,6ss).
A mezzogiorno, nel Tempio di Gerusalemme comincia anche il sacrificio degli agnelli che saranno poi mangiati durante il pasto rituale... ed il significato anche simbolico di questo particolare momento, si presta ad essere inteso come un'allusione al concetto cristologico giovanneo dell' “agnello pasquale-Gesù” (Cfr. Gv 1,29).
In questo storico mezzogiorno, il prefetto romano si rivolge ai Giudei dicendo: “Ecco il vostro re!”.
Pilato richiama dunque l'imputazione che già è stata oggetto del precedente interrogatorio (Cfr. 18,33.37) ma, espressa in questo modo, essa non può che risultare urtante per le autorità religiose giudaiche (Cfr. 19,21).
Al di là di ciò, analogamente a quanto già era successo in precedenza anche a Caifa (Cfr. Gv 11,50)... Pilato ha inconsapevolmente dichiarato una verità di fede cristiana, ovvero che Gesù è il Messia atteso da Israele.

Segue: Gv 19,15

P.S. - La scena qui descritta da Gv si svolge nel quattordicesimo giorno del mese ebraico di Nisàn, la vigilia pasquale nella quale avviene la morte in croce di Gesù (Cfr. Gv 19,30)... mentre la tradizione sinottica colloca questi fatti nel giorno stesso della Pasqua, il 15 Nisàn.
Puoi approfondire alcune implicazioni di questa significativa differenziazione tra la tradizione giovannea e quella sinottica, leggendo il post “9 aprile dell'anno 30” (nel mio blog “Diario di un monaco”).